UNA NUOVA SETTIMANA DI APPUNTAMENTI ONLINE

Teresa Ciabatti, Giuseppe Catozzella, Carmen Pellegrino, Antonella Lattanzai, Giulio Mozzi, Laura Pugno
ed Elena Rui sono gli autori protagonisti delle conversazioni della prossima settimana

Ciabatti, Pellegrino, Lattanzi sono candidate al Premio Strega

       

     Molta letteratura, e di alto livello, nella settimana della “Fiera delle parole online”, che sta per tagliare il traguardo dell’anno di programmazione. Si comincia lunedì primo marzo (sempre alle 19.00 sui canali Facebook e YouTube della Fiera)  con “Sembrava bellezza” (Mondadori), il nuovo libro di Teresa Ciabatti, che tre anni fa ha sfiorato il Premio Strega ed anche quest’anno è data tra i favoriti. “Sembrava bellezza” racconta tre donne “che sono state giovani negli anni ottanta”, i loro rapporti amichevoli e conflittuali, le speranze e le attese di un presente che non vede ancora spento l’eco del passato. A dialogare con Teresa Ciabatti ci sarà Chiara Valerio una delle maggiori scrittrici italiane. Martedì due marzo arriva Giuseppe Catozzella, che dopo la fortunata “trilogia dell’altro”, in cui ha raccontato i fenomeni della esclusione e del rifiuto affascinando autori molto diversi come Salvatores, Saviano, Jovanotti  si cimenta con un romanzo apparentemente storico, “Italiana” (Mondadori) in cui attraverso il personaggio reale di Maria Oliverio, ovvero Cicccilla, l’unica donna a guidare una banda di briganti, racconta la voglia di ribellione, la forza del dissenso, la rabbia di fronte al sopruso.

       Mercoledì Carmen Pellegrino con Alberto Sinigaglia affronta “La felicità degli altri” (La Nave di Teseo), romanzo in parte ambientato a Venezia e ispirato, sia pure in modo indiretto, dalla vicenda del professore veneziano trovato morto in casa dopo sette anni, senza che nessuno se ne fosse accorto. Carmen Pellegrino, che è nota per la sua ricerca di paesi abbandonati, con questo libro è candidata allo Strega e col suo romanzo di esordio è stata invece finalista al Campiello. Tra i candidati allo Strega di quest’anno c’è anche Antonella Lattanzi con “Questo giorno incombe” (Harper Collins) che sarà alla Fiera con Ilaria Gaspari giovedì 4 marzo. Ancora un romanzo che parte da un fatto di cronaca, in questo caso successo a Bari nel condominio abitato in gioventù dalla autrice. Ma Antonella Lattanzi poi se ne allontana per costruire un noir in cui tensione narrativa e cura stilistica si fondono perfettamente. Venerdì si parla di poesia, con due scrittori di rilievo, Giulio Mozzi e Laura Pugno, che si sono divertiti a scrivere un “Oracolo manuale per porte e poeti” (Sonzogno), che affronta, spesso con leggerezza e un tocco di umorismo, ma comunque molto seriamente, le difficoltà tecniche e stilistiche (ma non solo) del fare poesia. Chiusura domenicale con una esordiente, la padovana Elena Rui che in “La famiglia degli altri” (Garzanti) racconta tra Padova e Parigi, la città in cui da molti anni abita, le convulsioni della famiglia contemporanea, tra voglia di fedeltà e e libertà di amare.

        

        

    Teresa Ciabatti presenta “Sembrava bellezza” (Mondadori) con Chiara Valerio

    Lunedì 1° marzo

    Ad accoglierci tra le pagine di questo romanzo è una donna, una scrittrice, che dopo essersi sentita ai margini per molti anni ha finalmente conosciuto il successo. Vive un tempo ruggente di riscatto, che cerca di tenersi stretto ma ogni giorno le sfugge un po’ di più. Proprio come la figlia, che rifiuta di parlarle e si è trasferita lontano. Combattuta tra risentimento e sgomento per il tempo che si consuma la coglie Federica, la più cara amica del liceo, quando dopo trent’anni torna a cercarla. E riporta nel suo presente anche la sorella maggiore Livia – dea di bellezza sovrannaturale, modello irraggiungibile ai loro occhi di sedicenni sgraziate –, che in seguito a un incidente è rimasta prigioniera nella mente di un’eterna ragazza. Sembrava bellezza è un romanzo sull’impietoso trascorrere del tempo, e su come nel ripercorrerlo si possano incontrare il perdono e la tenerezza, prima di tutto verso se stessi. Un romanzo di madri e di figlie, di amiche, in cui l’autrice, con una scrittura che si è fatta più calda e accogliente, senza perdere nulla della sua affilata potenza, mette in scena con acume prodigioso le relazioni, tra donne e non solo. Un romanzo animato da uno sguardo che innesca la miccia del reale e, senza risparmiare nessun veleno, comprende ogni umana debolezza.

  

 

Giuseppe Catozzella presenta “Italiana” (Mondadori) con Nicolò Menniti-Ippolito

    Martedì 2 marzo

    Italiana. Una donna italiana. Maria Oliverio, altrimenti conosciuta come Ciccilla, nasce a Casole, nella Sila calabrese, da famiglia poverissima. Dalle strade del paese si sale sulla montagna che è selvaggia, a volte oscura, a volte generosa come una madre. Quelle strade, quei sentieri li imbocca ragazzina quando la sorella maggiore Teresa, tornata a vivere in famiglia, le toglie il letto e il tetto. E quelli sono i sentieri che Maria prende per combattere al fianco di Pietro, brigante e ribelle, diventando presto la prima e unica donna a guidare una banda contro la ferocia dell’esercito regio. Se da una parte Teresa trama contro di lei una incomprensibile tela di odio, dall’altra Pietro la guida dentro l’amore senza risparmiarle la violenza che talora ai maschi piace incidere sul corpo delle donne. Ciccilla passa la giovinezza nei boschi, apprende la grammatica della libertà, legge la natura, impara a conoscere la montagna. Giuseppe Catozzella ricostruisce le vicende di Maria Oliverio in un romanzo vivo, mescola documenti e leggenda, rovescia la sua immaginazione nella nostra, disegna dramma famigliare e dramma storico ed evoca l’epica grandezza di una guerra quasi ignorata, una guerra civile combattuta in un mulinare di passione, sangue e speranza, come nella tradizione dei poemi cavallereschi, del melodramma e del cinema americano.

  

 

Carmen Pellegrino presenta “La felicità degli altri” (La nave di Teseo) con Alberto Sinigaglia

    Mercoledì 3 marzo

    “Sono nata in una casa infestata dai fantasmi. Allampanati, tignosi fantasmi da cui non si poteva fuggire. A quel tempo vivevamo nella parte ovest di un villaggio che aveva case tutte uguali, tutte al pianoterra, prima che si elevassero. Mio fratello e io speravamo che le case degli altri fossero infestate quanto la nostra. A dieci anni fui allontanata dal villaggio per pura crudeltà, ma i fantasmi non rimasero a casa.” Cloe è una donna che ha imparato a parlare con le ombre. Un’anima in ascolto, alla ricerca di una voce che la riporti al luogo accidentato della sua origine, al trauma antico di quando, bambina, cercava di farsi amare da chi l’aveva messa al mondo. Nel suo cammino costellato di fragorosi insuccessi e improvvisi passi avanti, Cloe attraversa città, cambia case, assume nuove identità, accompagnata da voci, ricordi, personaggi sfuggenti: Emanuel, il fratello amatissimo; il professor T., docente di Estetica dell’ombra; Madame e il Generale, guardiani della Casa dei timidi, dove la donna era stata accolta a dieci anni. Cloe è uno sguardo che cerca attenzione e verità, il suo viaggio coraggioso è il racconto di un amore e di una speranza che non si spengono, anche quando dentro e fuori di noi non c’è che rovina.

 

  Antonella Lattanzi presenta “Questo giorno che incombe” (HarperCollins) con Ilaria Gaspari

    Giovedì 4 marzo

    Qui saremo al sicuro. Francesca lo pensa mentre sta per varcare il cancello rosso fuoco della sua nuova casa. Accanto a lei c’è Massimo, suo marito, e le loro figlie, ancora piccole. Si sono appena trasferiti da Milano a Giardino di Roma, un quartiere a metà strada tra la metropoli e il mare. Hanno comprato casa in un condominio moderno e accogliente, con un portiere impeccabile e sempre disponibile, vicini gentili che li accolgono con visite e doni, un appartamento pieno di luce che brilla in tutte le stanze. Il posto perfetto per iniziare una nuova vita. Perché Francesca è giovane, è bella, è felice. E, lo sa, qui a Giardino di Roma sarà libera. Eppure qualcosa non va. Dei dettagli cominciano a turbare la gioia dell’arrivo. Piccoli incidenti, ombre, che hanno qualcosa di sinistro. Ma sono reali o Francesca li sta solo immaginando? Antonella Lattanzi ha già indagato gli abissi e le pieghe dell’animo umano in “Devozione” e “Una storia nera”, e adesso torna a farlo con il suo libro più importante. Con una lingua meravigliosa, appassionata e incalzante, “Questo giorno che incombe” racconta il sospetto, la speranza, il dolore, la passione, confermando lo straordinario talento dell’autrice e lasciando il lettore senza fiato, in un crescendo continuo dall’arrivo nella casa nuova fino alle indimenticabili pagine finali.

 

  Giulio Mozzi presenta “Oracolo manuale per poete e poeti” (Sonzogno) con Laura Pugno

    Venerdì 5 marzo

    Nei momenti di stanchezza creativa, quando la pagina bianca è di un bianco abbagliante, o quando una difficoltà di espressione sembra irrisolvibile, l’aspirante poeta potrà consultare l’Oracolo aprendolo a caso, dopo aver formulato una precisa domanda, confidando che la risposta, qualunque essa sia, possa fornire uno stimolo per riprendere la scrittura, per riesaminare inventivamente quanto è già stato scritto o, se necessario, per trovare il coraggio di buttare via tutto e ricominciare da capo. Ma l’Oracolo potrà anche essere letto come un vero e proprio manuale, dall’inizio alla fine (o dalla fine all’inizio, non cambia molto): come una guida alla scoperta di che cosa è davvero la poesia, e di come si fa a farla. Dal significato delle scelte di metrica all’uso delle immagini, dai registri linguistici alla messa in scena dell’io, dalla natura della verità poetica alla funzione sociale della poesia, l’Oracolo manuale – arricchito dalle illustrazioni di Sebastian Kudas – non si tira indietro di fronte a nessun argomento, affrontandoli tutti con concisione, precisione, e un po’ di umorismo.

  

 Elena Rui presenta “La famiglia degli altri” (Garzanti) con Federica De Paolis

    Le convenzioni sociali hanno una sola utilità: offrire un rifugio sicuro quando non si sa bene che cosa fare. La pensa così Marta che, a trentaquattro anni, ha scelto di andare controcorrente, di non seguire i dettami della società e costruire una famiglia anticonvenzionale con il compagno Antoine. A unirli c’è il progetto, ambizioso e sentito, di seguire le orme di Jean-Paul Sartre e Simone de Beauvoir, la coppia aperta per eccellenza. Ispirandosi ai due filosofi, Marta e Antoine credono che l’amore sia la più alta forma di libertà. Proprio per questo non deve conoscere costrizioni, ma esprimersi in un rapporto in cui la fiducia reciproca cancella ogni forma di esclusività e si traduce, prima di tutto, in un’intensa comunione intellettuale. Finora Marta si è detta convinta delle proprie scelte. Ma quando la morte improvvisa di nonna Ada la costringe a lasciare Parigi, dove vive e lavora, e a tornare nella natia Padova, le fondamenta del suo sistema di pensiero iniziano a traballare. Ben presto, tra saluti e cortesie di circostanza, Marta si troverà a fare i conti con una realtà fatta di segreti sepolti sotto una facciata di perbenismo. Segreti che faranno vacillare anche le sue poche e un tempo solide certezze. Perché la verità è che non esistono famiglie ideali e perfette. Ogni famiglia è felicemente imperfetta a modo suo. Con uno stile tagliente, preciso ed elegante, Elena Rui ci consegna il ritratto di una donna fragile e tenace che, senza inseguire false illusioni, prova a cucirsi addosso l’abito esistenziale che le dona di più.

    

    La Fiera delle Parole è promossa dal Comune di Padova, diretta da Bruna Coscia, organizzata da Cuore di Carta eventi.