La compagnia ariaTeatro nasce nel 2008 dall’incontro tra due attori e registi formati alla Scuola del Teatro Stabile di Genova e due attori formatisi alla Scuola di Teatro di Venezia a l’Avogaria, un gruppo di persone animate dalla necessità di indagare linguaggi teatrali evocativi e divulgativi al tempo stesso. Come gruppo abbiamo investigato in varie direzioni, nell’approfondimento delle tematiche che sentiamo più necessarie per raccontare l’animo umano. Abbiamo scelto di attraversare storie universali che affondano le radici nella letteratura o narrazioni che sfiorano i nostri giorni e i territori che conosciamo. Durante il nostro percorso si é fatta sempre più necessaria l’esigenza di comunicare in modo diretto, tentando di instaurare un rapporto di comprensione e scambio con il pubblico e con i nostri collaboratori.

Da settembre 2013 gestisce il Teatro Comunale di Pergine Valsugana, una struttura da 432 posti, nella convinzione di poter gestire una grande struttura coltivando un rapporto paritario col pubblico, non da produttore a consumatore, ma da corresponsabile a corresponsabile. Da gennaio 2016 gestisce anche il Teatro di Meano, una realtà di 251 posti situata nei pressi di Trento. Questa attività ci dà la possibilità di formare un pubblico curioso e attivo, a partire alle prime fasce d’età. La compagnia non tralascia l’attività di produzione e distribuzione sia nella prosa che nel campo del teatro per ragazzi.

Oggi siamo un gruppo di persone che si interroga sui codici da usare per appresentare il presente, per sentirsene partecipi costruendolo attraverso la nostra esperienza.

Lavoriamo sulla parola, riadattando e scrivendo testi che aderiscano alle nostre visioni, sulla musica e sul corpo per indagare i sentieri dell’inconscio e dell’irrazionale.

 

MARIA PAIATO

Di origine veneta, dopo il diploma di ragioniera frequenta l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico” e si diploma nel 1984 con il saggio spettacolo Il risveglio di primavera di Franz Wedekind per la regia di Lorenzo Salveti. Ha interpretato Maria Zanella di Sergio Pierattini, regia Maurizio Panici, Premio della critica, Maschera d’Oro e Premio Ubu 2005; Cara professoressa di Ljudmila Razumovskaja, regia Valerio Binasco, le è valso il premio come Migliore Attrice agli Olimpici del teatro 2004. Tra le sue più recenti interpretazioni: Natura morta in un fosso di Fausto Paravidino, Le Troiane di Euripide e Ritter Dene Voss di Thomas Bernhard per la regia di Piero Maccarinelli; il monologo Non ho imparato nulla di Dolores Prato. In occasione delle Olimpiadi della cultura di Torino 2006 ha preso parte al “Progetto Domani” di Luca Ronconi interpretando il ruolo di Miriam Mafai ne Il silenzio dei comunisti di V. Foa, M. Mafai, A. Reichlin, Premio Ubu 2006 per la migliore attrice. Il monologo Un cuore semplice, scritto e diretto da Luca De Bei (tratto dall’omonimo racconto di Gustave Flaubert), le è valso il Premio Olimpici del teatro 2007. Nelle ultime stagioni, si ricordano le collaborazioni con Valerio Binasco ne L’intervista di Natalia Ginzburg e con Walter Malosti ne I quattro atti profani di Antonio Tarantino, grazie alle quali ottiene il Premio Duse (2009). Quindi veste i panni di Erodiade di Giovanni Testori per la regia di Pierpaolo Sepe, che la dirige anche nel monologo Anna Cappelli di Annibale Ruccello e in Medea di Seneca, e collabora con Cristina Pezzoli in Precarie età di Maurizio Donadoni; di nuovo Luca Ronconi la dirige ne La modestia di Rafael Spregelburd, (debutto nell’estate 2011 a Spoleto, poi al Piccolo), in Santa Giovanna dei macelli di Bertolt Brecht e ne Il panico, di nuovo di Spregelburd (entrambi al Piccolo). Dal 2015 è protagonista degli spettacoli Due donne che ballano per la regia di Veronica Cruciani (produzione Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano), Amuleto diretto da Riccardo Massai (produzione Archètipo) e Play Strindberg regia di Franco Però (produzione Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e Artisti Riuniti). Al cinema è stata diretta, tra gli altri, da Francesca Archibugi (Lezioni di volo), Marco Martani (Cemento armato), Pietro Reggiani (L’estate di mio fratello), Francesca Comencini (Lo spazio bianco), Luca Guadagnino (Io sono l’amore) e Carlo Mazzacurati (La passione). Ha partecipato a diverse produzioni radiofoniche: Il teatro giornale di Roberto Cavosi e Sergio Pierattini; I dialoghi delle Carmelitane di G. Bernanos con la regia di Cristina Pezzoli; Taccuino italiano e Madre Teresa di Calcutta entrambi con la regia di Giuseppe Venetucci; La storia di Elsa Morante e Giro di vite di Henry James per il programma Ad alta voce a cura di Anna Antonelli.

 

BABA SISSOKO

Nato a Bamako (Mali), Baba Sissoko è Maestro indiscusso del Tamani (talking drum) che ha imparato a suonare durante la sua infanzia (grazie agli insegnamenti di suo nonno Djeli Baba Sissoko) e dal quale estrae con una naturalezza sbalorditiva tutte le note con un solo gesto. Eccelso polistrumentista suona anche lo ngoni, il kamalengoni, la chitarra, il balaphon, la calebasse,  l’Hang e…  canta!

Originario di una grande dinastia di griots del Mali, il cui ruolo nella tradizione è quello di riconciliare i cuori e gli animi, è stato il primo ad introdurre il suono del tamani nella musica moderna maliana. Nelle composizioni musicali di Baba Sissoko, grande influenza ha l’ Amadran, che è una ripetitiva ed ipnotica struttura musicale  tipica del Mali dalla quale, secondo il parere di numerosi ricercatori, ebbe origine il blues. Il suo stile è estremamente originale: Baba ama integrare alle melodie ed ai ritmi propri della tradizione musicale del Mali (Bambara, Peul, Mandinghi e Sonrai), le sonoritè del jazz e del blues, creando un fantastico e originale effetto musicale.

Questo è possibile anche grazie alle sue numerosissime esperienze con musicisti provenienti da contesti e culture musicali completamente diverse dalle sue. La sua capacità di suonare una vasta gamma di strumenti e la sua estrema sensibilità verso gli altri generi ed altre espressioni musicali, lo hanno portato a collaborare con moltissimi musicisti di fama internazionale. Sui palchi di tutti i continenti, duettando con gli artisti più vari, da Dee Dee Bridgewater a Gegè Telesforo, da Omara Portundo a Roberto Fonseca, da Simon Phillips a Enzo Avitabile, da Fatoumata Diawara a Rokia Traorè, solo per citarne alcuni, negli ultimi lavori Baba si è divertito a collaborare con Luca Sapio (nell’album “Three Gees”), ospitando Corey Harris (Grammy winner, protagonista del notissimo documentario “Dal Mali al Mississippi” diretto da Martin Scorsese) e con DJ Khalab, nell’album “Khalab & Baba”, uscito a ottobre 2015, con un brano del quale (“Tata”) ha vinto il premio Track of the Year all’edizione 2016 dei Gilles Peterson Worldwide Awards, cerimonia annuale organizzata dal DJ della BBC Gilles Peterson. In una recente intervista su Rockit.it, Baba spiega il suo pensiero sulla musica: “…la mia musica non è solo una cosa mia, per me, ma è di tutti. Io credo che l’unica cosa vera che rimanga su questa terra sia la musica. La musica per me è una cosa importantissima, perché chi capisce la musica, capisce il valore delle cose che fa, capisce il valore dell’amore. … Io sono innamorato della musica, mi piace, senza musica io non posso vivere, questo l’ho imparato negli anni. Per questo per me la musica è pace.”

Ad oggi è il leader di diverse formazioni musicali quali: Baba Sissoko Solo; Baba Sissoko Afroblues – African Griot Groove; Baba Sissioko Jazz ®Evolution; Baba Sissoko “Three Gees”; Baba Sissoko & Djana Sissoko Duo, Baba Sissoko & Mali Tamani;  Baba Sissoko & Taman Kan; Baba Sissoko Black Rock, Baba Sissoko & Antonello Salis duo.

EVENTO PASSATO: La strada per l’Africa

Auditorium Centro Culturale Altinate San Gaetano - 21:00 - 07/10/2017
Reading musicale, con la partecipazione straordinaria di Maria Paiato, che affronta il tema della salute disuguale partendo dalle storie degli uomini e delle donne di Medici con l'Africa Cuamm. La musica ripercorre la strada per l'Africa, andata e ritorno, con...